KINDERÄRZTE.SCHWEIZ 4/2017

K I N D E R Ä R Z T E. SCHWEIZ 46 ERFAHRUNGSBER I CHTE 04 / 2017 Che la nostra associazione sappia capire i bisogni di noi pediatri di base, non è certo cosa che dovevamo ancora scoprire, Kinderärzte Schweiz è nata per quello! Che lo sappia fare è bello poterlo confermare ed è per questo che mi preme esprimere le mie impressioni sulla formazione di fine giugno accolti dal bellissimo Ospedale Pediatrico delle due Basilee (UKBB).  La tematica, noi che lavoriamo con tutta la popolazione residente, la conosciamo bene e la incontriamo quotidianamente. Quante volte alla fine di una consultazione, ci poniamo la domanda: «Avrò fatto a sufficienza? Avrò fatto in modo corretto? A cosa devo pensare ancora?» …Con l’intuizione nel cuore di non aver svolto tutto il nostro compito di coachers per questi giovani che vengono da lontano.  Un’intuizione forse azzardata, ma spesso accompagnata da uno spiacevole senso di frustrazione. Nel cuore, ancora prima che nella testa, di un pediatra, vi è la grande voglia di essere d’aiuto ai più piccoli, soprattutto se lontani dal loro paese, dalle loro abitudini, da tutti quei colori e profumi che ti fanno sentire a casa! Ma quante volte siamo convinti di non essere in grado di farlo.  Ecco allora il senso dei due giorni renani! Senza voler farci diventare specialisti interetnici, ma permettendoci di rispondere a quelle mille domande che riaffiorano giornalmente: i miei pazienti capiscono ciò che intendo dirgli? Sorridono per simpatia o per rispetto? Ho saputo capire i loro bisogni? Che possibilità hanno di poter restare in questo paese dei balocchi, dove si mangia tutti i giorni più volte e dove si dorme su di un materasso?  Quali sono le malattie che non ho mai incontrato nel mio studio e che ora possono esserci passate e non me ne sono accorto? Quali sono i bisogni essenziali per questi miei nuovi pazienti d’oltre mare, dell’altro mondo? Come posso parlargli, senza creare ulteriori disagi o malintesi, di cosa si possa e non si possa fare in Svizzera ai genitali dei nostri figli?  Un grosso grazie va certamente alla nostra Collega Brigitte Bernasconi Pfister, che con semplicità e sensibilità ha saputo creare un misto di giusta tempistica e interesse. Temi accattivanti ed estremamente vicini alla nostra realtà quotidiana e se questo non bastasse, un gruppo di relatori preparati, motivati e sintetici che ci hanno accompagnato durante le presentazioni e i diversi workshop. Non ho mai avuto l’impressione che si dilungassero o che potessero annoiare, ma sempre pronti a rispondere e a sollecitare la discussione mettendosi in gioco personalmente.  Un vero piacere durante tutti i due giorni, una capacità organizzativa che può fare certamente invidia a mille presentazioni che vorrebbero considerarsi di più alto livello.  Queste mi sono sembrate le risposte ricevute a Basilea a fine giugno. Sono contentissimo di esserci stato e se non avessi potuto esserci, ci terrei che la nostra associazione riproponga la due giorni! Come Ticinese poi mi piacerebbe che ne possano usufruire anche chi ha difficoltà con la lingua di Goethe…farla in italiano? In francese?  Un grosso grazie dunque e un invito a continuare su questa strada… l’abbiamo molto apprezzata. ■ DR. MED. PAOLO PEDUZZI, PEDIATRA, BELLINZONA/ FAIDO Korrespondenzadresse: paolo@ilpediatra.ch Migrationsmedizin in der Kinderarztpraxis 29.–30. Juni 2017 UKBB

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYwNzMx